Hit ball e Red Devils, campioni per la settima volta

Hitball News

Pubblicato il: 16/06/2019



La 27esima edizione della serie A di hit ball si è conclusa qualche giorno fa con il settimo scudetto dei Red Devils. Nessuna squadra ha vinto quanto loro nella storia del massimo campionato, istituito nel 1993 e conquistato in tre delle ultime quattro stagioni proprio dai Diavoli. Ai playoff della scorsa primavera vennero sorpresi in semifinale da Le Iene, quest’anno si sono ripresi il titolo in una bellissima finale contro i Sotomayor, perdendo una gara 1 sottotono, aggiudicandosi gara 2 con una rimonta incredibile negli ultimi secondi della sfida e imponendosi poi 84-75 nella decisiva gara 3. L’attuale formazione dei Red Devils è praticamente la stessa che ha vinto gli ultimi scudetti. I suoi giocatori si conoscono ormai a memoria e la coesione della squadra è il valore aggiunto di un gruppo che possiede grande talento anche a livello individuale.

A condurlo in campo è Antonio Santarsia; è il capitano, colui che deve prendersi le responsabilità nei momenti clou delle partite, che deve tirare i palloni più importanti. “L’hit ball è dinamismo, velocità, grande sportività” assicura, “non esiste il tifo contro”. Esistono gli applausi, l’entusiasmo per un hit (il gol) o per una parata, il clima di amicizia tra i dieci atleti in campo e tra gli appassionati seduti ai lati del terreno di gioco. E questo vale indipendentemente dall’importanza del match, sia esso una finale o il tradizionale All Star, incontro di esibizione che apre la serata delle premiazioni di tutti campionati senior e giovanili ospitata nella palestra della scuola Palazzeschi di via Lancia (a Torino), punto di riferimento logistico del movimento.

Tornando ai Red Devils, a guidarli in panchina è Giacomo Catellani, allenatore del team da cinque stagioni dopo aver vinto tanto da giocatore. Iniziò a cavallo tra anni ’90 e 2000 e nel 2011, con un gruppo di amici, fondò la società Sinombre, che oggi conta circa 300 tesserati di ogni età e che come punta di diamante ha proprio la compagine dei Diavoli. Non è naturalmente l’unica; tante realtà sono attive a Torino e provincia – dove la disciplina è nata e dove è maggiormente diffusa, con un migliaio di praticanti – ma anche nel resto del Piemonte, a Milano e a Genova. “Nell’hit ball non c’è il ‘fuori’, la palla è sempre in gioco” spiega Giacomo, “queste regole, insieme ad altre semplici e intuitive, lo rendono uno sport adatto a tutti”.

Del resto l’idea di Luigi Gigante, docente di educazione fisica e inventore di questa disciplina una quarantina di anni fa, nacque proprio dalla volontà di coinvolgere tutti i suoi studenti in un’attività sportiva comune. Le sue caratteristiche hanno permesso all’hit ball di diventare lo sport più praticato nelle ore di educazione fisica di tantissime scuole di Torino. Praticamente tutti i tesserati attuali lo hanno conosciuto negli anni delle medie e del liceo grazie ai progetti sviluppati dalla federazione (FIHB), si sono appassionati e hanno iniziato a giocarlo anche al di fuori della scuola, cercando un gruppo o una società; oppure fondandola, come nel caso di Giacomo, che tra le altre cose è anche un appassionato promotore della disciplina, persino all’estero.

“Rispetto a vent’anni fa oggi sono presenti sul territorio tante realtà dislocate in vari impianti” aggiunge, “l’hit ball stesso si è evoluto; è diventato uno sport a tutti gli effetti, senza per questo perdere il suo carattere di ‘gioco’”. I Red Devils, per esempio, si allenano due volte a settimana tutti insieme, lavorando su tecnica individuale e tattica, analizzando i video delle partite e svolgendo esercizi di preparazione atletica. E nel week end scendono in campo per le partite di campionato.

Quest’anno hanno vinto quasi tutte quelle di regular season, raccogliendo 28 dei 36 punti a disposizione. Nel tabellone dei playoff hanno superato gli Scat Genova, prima squadra ligure ad accedere ai quarti di finale della serie A, e il Piccolo Club, formazione con sei scudetti in bacheca comprese le prime due edizioni disputate senza playoff. Hanno quindi battuto in rimonta i Sotomayor (tre titoli all’attivo), iscrivendosi per la settima volta nell’albo d’oro e candidandosi tra le favorite anche per la prossima stagione.

Luca Bianco

Una breve storia e curiosità sull’hit ball a questo articolo

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