Due bronzi e buoni piazzamenti nel week end dei piemontesi alle Paralimpiadi

News Rio 2016

Pubblicato il: 12/09/2016


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Serviva un otto, ma Elisabetta Mijno ha fatto meglio, tirando la sua ultima freccia di gara nel nove. Un grido per sfogare tutta la sua gioia e la sua tensione, l’abbraccio con il compagno di squadra Roberto Airoldi, il pugno alzato verso il cielo di Rio. Grazie ai due arcieri piemontesi l’Italia ha conquistato ieri la medaglia di bronzo nel mixed team, superando 5-1 la Mongolia nella finale per il terzo posto. Per l’ottava edizione consecutiva delle Paralimpiadi un azzurro è salita sul podio di una gara di tiro con l’arco. I due atleti – Elisabetta di Rivoli e tesserata per le Fiamme Azzurre, Roberto di Galliate (Novara) e tesserato per gli Arcieri Cameri – avevano iniziato sabato il loro cammino ai Giochi, con le 72 frecce della qualifica. Sesto Roberto, decima Elisabetta, che a partire da domani si giocheranno le medaglie individuali. Italia quarta nel mixed team, i cui scontri diretti si sono disputati ieri. Gli azzurri hanno battuto senza troppi affanni Lettonia e Brasile, agli ottavi e ai quarti. In semifinale hanno ceduto ai fortissimi iraniani, secondi soltanto alla Cina, ma nella “finalina” si sono regalati una bellissima medaglia.

Una storia simile l’ha vissuta anche Amine Kalem, ieri terzo nel torneo di tennis tavolo dopo il successo per tre set a zero contro lo spagnolo Juan Bautista Perez Gonzalez. Avanti 10-4 nell’ultima frazione, Amine ha concluso la partita al terzo match point; ha soffocato l’urlo di esultanza, quasi non credendo al risultato. “Ho sognato questo momento tutti i giorni” ha dichiarato ai microfoni della Rai, dedicando la medaglia alla moglie e alla figlia. Il percorso di avvicinamento alle Paralimpiadi del pongista di Romagnano (Novara) non è stato semplice. Dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana l’anno scorso, ha dovuto attendere la rinuncia di un altro atleta e il ripescaggio, in quanto prima riserva. A Rio ha superato il girone, poi l’ucraino Yuriy Shchepanskyy agli ottavi. Ai quarti ha compiuto il capolavoro, eliminando il cinese Lin Ma, numero 1 del mondo. Ha visto sfumare la finale contro l’olandese Gerben Last (argento dietro il belga Laurens Devos), firmando però poco dopo una splendida impresa.

Impresa sfiorata, invece, da Marco Dolfin, tra le corsie dell’Olympic Aquatic Stadium. Il torinese della Briantea 84 si è fermato a 43 centesimi dal podio dei 100 rana, vinti dallo svedese Karl Forsman davanti al coreano Woo Geun Lim e al messicano Pedro Rangel. “Rimane un po’ di rammarico per il quarto posto in una finale non velocissima” il suo commento a fine gara, “in ogni caso pochi mesi fa avrei messo la firma per un risultato del genere”. Marco, che nella giornata di sabato era già entrato in acqua per le batterie dei 50 stile libero, ha stabilito il nuovo record italiano SB5 (1’38”27) e tra oggi e domani tornerà a gareggiare nei 400 stile libero e nei 200 misti.

Nel week end, in attesa di vedere nei prossimi giorni la fiorettista Andreea Mogos, il velista Fabrizio Solazzo e l’argento di Atene del salto in lungo Roberto La Barbera, il Piemonte ha applaudito anche il settimo posto di Martina Barbierato, 22enne atleta torinese di sollevamento pesi. Nessuna medaglia ma un’incontenibile sorriso, l’emozione per “esserci” e tanta voglia di godersi il momento. Una delle immagini più belle delle Paralimpiadi, che ne ha riassunto bene lo spirito e il significato.

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Foto World Archery

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