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Matteo Donati ha fatto poker. Dopo le vittorie in due futures finlandesi, nel cuore dell’estate tennistica, in quello recente di Trieste, è arrivata quella nel 10.000 $ dei Faggi di Biella. Sul centrale del circolo piemontese, che ha visto negli anni andare a segno, anche nei Challenger, campioni come Volandri e Phau, giungere in finale altri grandi protagonisti del nostro tennis come Simone Bolelli (fermato proprio da Phau nel 2010), si è imposto l’alessandrino classe 1995, allenato da circa un anno da Massimo Puci al Match Ball Bra e portato al tennis dal suo maestro storico, Roberto Marchegiani, quando i due facevano coppia fissa alla Canottieri Tanaro Alessandria. Un predestinato, Matteo, almeno così ora dicono quasi tutti. Un campione in erba che dimostra sul campo di avere già un’attenzione da vero professionista ed una capacità non comune di interpretare bene i passaggi chiave degli incontri.
Anche oggi l’ha fatto. Opposto al francese Gregoire Burquier, numero 1 del seeding e 256 della classifica mondiale, Matteo ha perso il primo set, ma nel secondo, issatosi al tie-break, non ha sbagliato i fendenti, imponendosi per 7 punti a 3 e pareggiando i conti. Nel terzo set ha nuovamente reagito al break subito in apertura, ha centrato il contro-break del 2-2 e da quel momento ha fatto la differenza, con un parziale di 4 giochi ad uno che ha fissato lo score del set decisivo sul 6-3.
Un torneo che ha dunque premiato i giovani, con Baldi giunto sino alla semifinale e che nella prossima stagione potrebbe lasciare spazio ad un nuovo Challenger: “Pensiamo proprio di organizzarlo – ha annunciato Cosimo Napolitano, faro dei Faggi di Biella – in una data diversa da questa, che non abbiamo scelto noi e certo non ha esaltato gli animi. In ottobre Biella è quasi invernale!”.
Roberto Bertellino
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