Tra gli eventi agonistici più importanti del calendario nazionale del tennis tavolo ci sono i Campionati Italiani Giovanili, appuntamento clou per moltissime società di tutto il paese e per i loro atleti appartenenti alle categorie Giovanissimi, Ragazzi, Allievi e Junior, di età compresa cioè tra gli 8 e i 18 anni. Ogni singolarista ottiene un punteggio in base al piazzamento, così come ogni coppia di doppio maschile, femminile e misto; in questo modo al termine della manifestazione viene stilata la classifica per società, sommando i punti attribuiti ai giocatori di una stessa squadra. Per la terza stagione consecutiva, ai Tricolori Giovanili di Terni il Tennis Tavolo Torino ha conquistato la medaglia d’argento in tale graduatoria, alle spalle del Castel Goffredo e davanti al TT Ennio Cristofaro; un risultato frutto di “quantità e qualità”, perché è chiaro che per ottenere tanti punti è necessario avere un buon numero di atleti capaci di arrivare nelle prime posizioni o addirittura di salire sul podio. Il TT Torino ha quindi confermato l’ottimo lavoro svolto sul proprio vivao, che oggi comprende circa 90 giovani dai 6 ai 18 anni, impegnati più volte alla settimana nei loro allenamenti presso la palestra di via Tempia.
L’apprendimento della disciplina può iniziare già da bambini, grazie a esercizi e giochi propedeutici in grado di sviluppare coordinazione, equilibrio e riflessi. A 7-8 anni si prende in mano la racchetta, per imparare i colpi di base e i movimenti lungo il perimetro del tavolo. “Insieme alla tecnica è importante allenare la mentalità, componente fondamentale del nostro gioco” spiega Andrea Paiola, direttore sportivo del TT Torino, “un buon allenatore deve capire qual è la ‘predisposizione’ caratteriale dell’allievo. Sui ragazzini più tranquilli, per esempio, si può impostare un gioco basato sulla difesa, mentre su quelli più irrequieti e con poca pazienza è forse meglio privilegiare un gioco più offensivo, con cui si possa chiudere in fretta il punto”.
Una delle difficoltà del tennis tavolo è data dal fatto che i gesti tecnici sono innaturali, lontani dall’esperienza quotidiana di ogni persona. Devono di conseguenza essere acquisiti e poi fissati tramite ripetizione. Un esercizio classico è il “cesto”, che permette di lavorare sul singolo colpo colpendo una palla tirata in maniera semplice dal maestro, per lavorare sulla continuità e trovare sicurezza. L’allenamento prevede generalmente una fase di riscaldamento con esecuzione di colpi base come il diritto e il rovescio, seguita da scambi (in diagonale, lungolinea ecc.) che si differenziano per la rotazione impressa alla pallina. Quest’ultima può essere in avanti – top spin – oppure indietro, o ancora può essere assente, nel qual caso si parla di palla “piatta”.
“Un esercizio che spesso si propone ai ragazzi e che deriva dalla scuola cinese è la simulazione dei colpi senza palla” prosegue Andrea Paiola, “per un giocatore è importante avere sicurezza nei colpi base ma è altrettanto importante avere un colpo vincente, con il quale chiudere il punto in partita. Negli ultimi anni e specialmente ad alto livello, inoltre, ha assunto sempre più rilevanza la preparazione atletica. Rispetto a qualche tempo fa la pallina è di materiale diverso, un po’ più grande e pesante; per questo c’è bisogno di più forza per tirarla alla stessa velocità di prima e il risultato è quello di un tennis tavolo più ‘fisico’”.
Potenza, reattività e resistenza sono caratteristiche che contraddistinguono questa disciplina sportiva. Della prima si è detto, mentre la seconda risulta indispensabile in un gioco che si svolge su distanze minime e conseguentemente in frazioni di secondo. Quanto alla resistenza, la lunga durata delle competizioni costringe gli atleti a essere preparati anche sotto questo profilo, dal punto di vista fisico e mentale. “La testa è importante al pari della tecnica” assicura Andrea, “anzi, capita spesso di vedere giocatori che battono avversari tecnicamente superiori ma mentalmente più deboli. Con il termine ‘mentalità’ intendiamo un insieme di cose: visione di gioco, capacità di reggere la tensione, pazienza nel gestire lo scambio ecc.”. Tutto questo rende il tennis tavolo adatto a ogni età, pur naturalmente con obiettivi diversi tra giovani e adulti, agonisti e amatori. Una disciplina estremamente varia, completa e divertente; da provare.
I risultati del TT Torino ai Campionati Italiani Giovanili
Detto del secondo posto nella classifica per società, il TT Torino è tornato da Terni con parecchie medaglie, divise in tre ori, tre argenti e cinque bronzi. Campioni Italiani sono Federico Vallino Costassa nel singolare Allievi, Mariani-Allegranza nel doppio maschile Ragazzi e Giai-Vallino nel doppio maschile Allievi. Sul secondo gradino del podio sono invece saliti Vallino-D’Ercole nel doppio misto Allievi, De Costanzo-D’Ercole nel doppio femminile Allievi e Sereno Regis-Allegranza nel doppio misto Ragazzi. Terza posizione, infine, per Nino-Carmona nel doppio misto Junior, Andrea Giai e nel singolare Allievi, Emma Sereno Regis nel singolare Ragazze, Sereno Regis-Palazzo nel doppio femminile Ragazze e Mariani Palazzo nel doppio misto Ragazzi. Un’edizione dei Campionati Italiani Giovanili soddisfacente per il TT Torino, società fondata da Renato Di Napoli nel 1998 e oggi tra le più solide del panorama italiano, rappresentata inoltre nei campionati senior a squadre di vertice.
Luca Bianco
Le foto sono tratte dal sito del TT Torino