Turin Curling Cup, in pista gli atleti del Gruppo Sportivo Sordi Torino

Curling News

Pubblicato il: 03/05/2019



Il ghiaccio è perfettamente levigato, le prime stones scivolano sulla pista del PalaTazzoli. A Torino è iniziata la settima edizione della Turin Curling Cup, evento diventato ormai consuetudine nel primo fine settimana di maggio, sempre organizzato dalla Draghi Curling Club e per la prima volta quest’anno intitolato alla memoria di Renato Negro, fondatore e primo presidente della società nonché “padre” del curling torinese. Vi partecipano 27 squadre – 3 di wheelchair curling – provenienti da Italia, Svizzera, Francia e Repubblica Ceca e, per la prima volta, anche da Russia e Danimarca. Altra importante “prima volta” è quella di due formazioni composte da giocatori sordi; una è torinese e appartiene alla GSS – Gruppo Sportivo Sordi Torino, realtà che coinvolge numerose discipline sportive e che vanta un ricco palmares.

Lo skip e capitano è Sanzio Antonioni, che con il vicecapitano Francesco Bottallo condivide la passione per la montagna e per la neve; il primo è sciatore e il secondo snowboarder, entrambi di ottimo livello. “Ma sul ghiaccio è tutto diverso” raccontano, “così in questi primi allenamenti abbiamo dovuto imparare a rimanere in equilibrio nelle varie fasi del gioco, abituandoci anche al fatto di avere una scarpa ‘gommata’ e una che invece scivola”. Il team è completato da Luca Brandani e Maurizio Bartolomeo, giocatori di calcio a 5 e a 11. Maurizio, in particolare, ha capitanato la squadra del GSS Torino che nel 2017 a Siviglia ha conquistato la European Deaf Champions League di calcio a 5, in pratica la Coppa dei Campioni degli atleti sordi.

Tornando al curling, si allenano da pochi mesi sul ghiaccio di Pinerolo seguiti da Davide Flora, lo stesso che li ha coinvolti in questa nuova avventura sportiva. Hanno già disputato qualche amichevole ma alla Turin Curling Cup stanno giocando le loro prime partite ufficiali. “Abbiamo iniziato per curiosità e perché il curling per sordi è una novità che non avevamo mai visto prima e che ci piaceva sperimentare” spiegano, “ci siamo appassionati subito, scoprendo quanto ragionamento e quanta tattica siano alla base di questo gioco. Non si tratta soltanto di avvicinare la stone al centro o di ‘bocciare’ le altre; è più che altro una partita a scacchi, nella quale bisogna prendere le decisioni prevedendo e anticipando le mosse dell’avversario”.

Sanzio, Francesco, Luca e Maurizio parlano normalmente; tra loro si comprendono grazie alla lingua dei segni e al labiale e lo stesso vale nelle conversazioni che hanno con qualsiasi altra persona. Il fatto di non sentire non è un limite, né sul ghiaccio né nella vita di tutti i giorni; semplicemente li ha indotti sviluppare maggiormente gli altri sensi e a trovare sistemi leggermente diversi per comunicare. Se ci troviamo in una stanza chiusa e vogliamo richiamare la loro attenzione senza contatto visivo, per esempio, basta battere un piede per terra e loro si girano sentendo le vibrazioni del pavimento.

“Per il curling abbiamo inventato segni apposta per indicare i termini tecnici e le varie azioni” sottolineano, “ogni tiro coinvolge tutti i giocatori; chi lascia la stone non può dare le direttive a chi è impegnato nell’azione di sweeping perché questi gli danno le spalle, così comunica con chi è di fronte – dalla parte opposta della pista – che a sua volta, a specchio, riferisce ai compagni di squadra. In uno sport come questo non sentire non è necessariamente uno svantaggio perché è più semplice isolarsi dal contesto e concentrarsi”.

Nel corso del torneo al PalaTazzoli, i quattro torinesi affronteranno l’altra formazione (russa) di atleti sordi e molte altre compagini. Oltre a essere la loro prima esperienza in partite “vere” sarà un ottimo allenamento in vista delle preselezioni per la composizione della nazionale italiana che parteciperà ai Winter Deaflympics 2019, l’equivalente delle Olimpiadi Invernali in programma dal 12 al 21 dicembre prossimi in Valtellina e Val Chiavenna. L’occasione perfetta per vestire la maglia azzurra.

Turin Curling Cup 2019
Tra le particolarità dell’edizione 2019 della Turin Curling Cup c’è il fatto di essere quella del ventennale del curling a Torino. Sotto la Mole questa disciplina sportiva apparve infatti nel 1999, ricevendo impulso grazie alla passione e al lavoro di Renato Negro, cui è intitolata questa settima edizione del torneo. Come accaduto in passato, l’evento organizzato dalla società di casa Draghi Curling Club è anche quest’anno punto di ritrovo di agonisti e appassionati di ogni età, provenienti da varie nazioni. Le gare sono iniziate in mattinata e proseguiranno fino a domenica; l’ingresso all’impianto sarà gratuito per tutta la durata della manifestazione.

Luca Bianco

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