Massimo Caruso, il campione torinese del biliardino pronto per il 2019

Calcio Balilla News

Pubblicato il: 18/12/2018



L’attaccante centrale spinge la pallina contro la sponda e quello laterale più vicino la colpisce e la spedisce in diagonale verso la porta. È la “Caruso”, tecnica del calcio balilla che porta il nome di chi l’ha realizzata per la prima volta: Massimo Caruso, torinese e classe 1990, da molto tempo ai vertici della sua disciplina in campo nazionale e internazionale. Massimo ha conosciuto il calcio balilla da bambino e di quello che per la maggior parte delle persone è semplicemente un gioco da bar, da oratorio o da sala giochi, ha fatto la sua grande passione sportiva. Spesso assisteva alle partite del fratello Ciro e presto scoprì di avere un talento particolare. Ha ideato il “suo colpo” da giovanissimo, nel 2004, e grazie a questo ha vinto moltissime partite; spesso lo finta, sorprendendo poi gli avversari con un tiro diverso. Oggi Massimo si allena due o tre ore quasi tutti i giorni della settimana, al termine della giornata di lavoro, esercitandosi sul controllo e sul possesso della pallina, sul palleggio con le sponde, sui passaggi tra le diverse linee, sui tiri e persino sui colpi “speciali”.

Recentemente ha concluso al secondo posto – primo tra gli uomini – la gara nazionale di pentathlon disputata a Anagni (Frosinone) e al termine della manifestazione è stato selezionato per i Giochi Europei del 2019, in programma a Salisburgo dal 27 al 30 giugno. Il modo migliore per concludere un 2018 in cui ha vinto la Lega serie B con la squadra dell’Aprilia – con conseguente promozione in serie A – e praticamente tutte le gare nazionali cui ha partecipato, molte delle quali insieme all’imperiese Simone Russo, con cui ha vinto il campionato italiano di doppio per la seconda stagione consecutiva. Si è trattato dell’ennesimo tricolore per Massimo, la maggior parte dei quali conquistati a livello individuale.

Vincere un titolo assoluto significa essere un giocatore completo perché il campionato si svolge attraverso varie prove che coinvolgono le diverse specialità del calcio balilla. Il volo è un tipo di gioco “di prima”, nel quale la palla non va mai fermata. Il tradizionale è invece il gioco classico all’italiana, che vieta per esempio l’utilizzo dei ganci. Questi sono invece consentiti nello speedball, che in pratica è il calcio balilla diffuso a livello internazionale. Per un giocatore italiano non è semplice confrontarsi con i migliori del mondo proprio perché questi ultimi sono abituati a giocare con colpi e tecniche vietate nel regolamento nazionale (per esempio i passaggi da un giocatore all’altro della stessa linea) e quindi poco allenate dagli azzurri.

Nonostante questo Massimo è riuscito a imporsi anche al di fuori del nostro paese, grazie al suo stile di gioco “un po’ diverso” rispetto a quello della maggior parte dei suoi avversari; stile che in sintesi definisce «meno tecnico ma più veloce». Così ha raccolto tre titoli europei e un argento mondiale, nel 2015, quando l’evento iridato si disputò al PalaRuffini di Torino. Quest’ultima è la sua medaglia più bella (finora), per l’importanza in sé e per averla vinta da capitano della nazionale, per giunta nella propria città. La stessa medaglia che Massimo sogna di riconquistare l’anno prossimo, ai Mondiali che si disputeranno ad agosto in Spagna.

Luca Bianco

Foto di Massimo Pinca

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