Manuel Lombardo, il judo come stile di vita

Judo News

Pubblicato il: 10/10/2018



È nel dna degli atleti e soprattutto dei campioni ottenere un buon risultato e ripartire immediatamente a caccia di un nuovo e più importante traguardo, senza fermarsi a pensare al successo del presente ma subito ragionando su quello da raggiungere in futuro. Manuel Lombardo è un atleta e un campione; torinese, vent’anni da compiere a dicembre, judoka dell’Esercito e della nazionale “nato” e cresciuto all’Akiyama di Settimo Torinese, fucina inesauribile di talenti e società di vertice in Italia. Nel 2018 Manuel ha vinto diverse medaglie, ripartendo da ognuna di queste per conquistarne di più prestigiose. Così, dopo il titolo tricolore under 21 e il bronzo assoluto si è imposto ai Giochi del Mediterraneo e nella prima metà di settembre si è laureato campione europeo under 21, nella rassegna continentale disputata a Sofia. «I risultati non sono nient’altro che la conferma del buon lavoro che sto svolgendo – dichiara – e sono quindi uno stimolo per continuare su questa strada; non voglio certo fermarmi qui».

Il suo 2018 non è terminato, anzi, deve ancora giungere all’appuntamento più importante. In questi giorni Manuel è al centro federale di Ostia per il collegiale azzurro che lo condurrà ai Mondiali under 21. La partenza per Nassau (Bahamas) è fissata il 14 ottobre, la gara il 18; l’obiettivo è arrivare il più in alto possibile, per il valore della manifestazione in sé e per raccogliere i primi punti validi per la qualificazione ai Giochi di Tokyo 2020. Il giovane torinese non si pone limiti, pur rimanendo con i piedi per terra; tra pochi giorni disputerà la sua ultima gara a livello giovanile, poi si tufferà definitivamente nel judo dei “grandi” continuando a inseguire il sogno dei cinque cerchi. Manuel può contare sullo stesso maestro – Pierangelo Toniolo – e sulla stessa società che hanno forgiato il campione olimpico di Rio 2016 Fabio Basile.

È approdato all’Akiyama quando aveva sei anni ma già da tre conosceva il tatami, andando in palestra fin da piccolo per seguire il fratello Daniel. «Dopo i corsi di avviamento non ho più smesso – ricorda – all’inizio il judo era il mio ‘dopo-scuola’, dove potevo divertirmi e incontrare gli amici. Poi con il passare del tempo è diventato un impegno sempre più serio, a tratti faticoso ma mai un peso. Oggi è il mio lavoro ma soprattutto la mia passione, un elemento fondamentale della mia vita, senza il quale non riesco a immaginarmi». Il judo ha regalato a Manuel parecchie soddisfazioni, a partire dal primo titolo italiano conquistato nella categoria Esordienti, circa nove anni fa, fino all’ultimo Europeo. In mezzo un altro oro e due bronzi continentali tra Cadetti e Junior, oltre naturalmente alle medaglie raccolte nell’ultima stagione.

Nel corso della sua carriera ci sono stati anche momenti meno felici, dai quali è però uscito di slancio con un gran desiderio di tornare ad allenarsi in palestra. Nel 2016 è rimasto fermo qualche tempo per un brutto infortunio, recuperando però velocemente grazie alle cure del fratello (osteopata), che tuttora lo segue dal punto di vista fisico. «Tutta la mia famiglia mi è sempre vicina e nell’ultima trasferta mi ha persino accompagnato a Sofia – aggiunge – per questo motivo il titolo europeo è stato ancor più bello e ho deciso di dedicarlo alla mia nipotina che sta per nascere».

In Bulgaria Manuel ha trionfato nella categoria -66 kg, superando il georgiano Niniashvili e il russo Chopanov negli ultimi due incontri di un torneo di livello decisamente elevato. Spettacolare la semifinale vinta grazie a un ippon contro Niniashvili, atleta che l’anno scorso lo aveva sconfitto ai Mondiali di categoria in un match decisivo per il podio. Insieme all’oro, l’azzurro ha conquistato il primo posto nel ranking internazionale under 21, piazzamento che gli permetterà di presentarsi come prima testa di serie all’imminente evento iridato.

In vista di questo appuntamento Manuel ha ripreso a lavorare subito dopo il rientro in Italia; mattina e pomeriggio all’Akiyama, come sempre quando non partecipa ai raduni con la nazionale, alternando gli allenamenti alla compagnia degli amici di sempre. Raccogliendo energia dall’ultimo successo, ma soltanto per lanciarsi verso la nuova sfida.

Akiyama, quarant’anni di judo ai massimi livelli
Quarant’anni. Tanto è lunga la storia dell’Akiyama di Settimo Torinese, affiliata per la prima volta alla FIJLKAM nel 1978. Tutto nacque grazie all’attuale presidente Orlando Toniolo, che trasformò un magazzino vuoto in una palestra dove far crescere nel segno del judo i suoi tre figli Raffaele, Massimo e Pierangelo. Oggi Massimo Toniolo cresce i più giovani, Pierangelo li alleva fino a farli diventare campioni. In quarant’anni la società ne ha sfornati parecchi, affermandosi ai vertici nazionali della disciplina e confermandosi in vetta alle classifiche da oltre venti stagioni. Tanti ragazzi cresciuti nella palestra di Settimo Torinese sono entrati nei gruppi sportivi militari e hanno vestito la maglia azzurra in più occasioni, imponendosi a livello internazionale e raccogliendo una sessantina di medaglie al di fuori dei confini italiani. Splende naturalmente l’oro olimpico conquistato da Fabio Basile ai Giochi di Rio 2016, frutto di un lunghissimo lavoro svolto con i fratelli Toniolo, che meno di un mese fa hanno applaudito il titolo europeo under 21 di Manuel Lombardo, altro “prodotto” dell’Akiyama ora proiettato verso i Mondiali di categoria in programma dal 17 al 22 ottobre.

La società può contare su un vasto settore giovanile, a partire dai corsi di avviamento e passando per tutte le categorie fino ai Senior. Ogni gruppo viene curato con la stessa attenzione e mantenuto competitivo attraverso la partecipazione all’attività agonistica regionale, nazionale e, in alcuni casi, internazionale. Nello scorso fine settimana l’Akiyama ha gareggiato a Follonica (Grosseto) nei Campionati Italiani a squadre, competizione nella quale difendeva il titolo Junior-Senior sia in campo maschile sia in campo femminile. Tra i Cadetti ha raccolto l’argento maschile e il bronzo femminile, pari merito con l’altra torinese Kumiai; tra gli Assoluti è invece salita sul terzo gradino del podio maschile e femminile, in entrambi i casi alle spalle di Fiamme Gialle e Banzai Cortina Roma. La società settimese detiene anche le ultime edizioni della Coppa Italia e in questo 2018 ha conquistato il titolo italiano assoluto con la squadra maschile, oltre che numerose medaglie e soddisfazioni in tutte le categorie giovanili.

Luca Bianco

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