Davide Ghisetti non si è preso neppure un giorno di riposo e all’indomani dei Mondiali junior e under 23 è tornato immediatamente ad allenarsi. Sono alle porte i prossimi appuntamenti agonistici e Davide vuole arrivarci al meglio. Nel prossimo fine settimana sarà a Mezzana (Trento) per i Campionati Italiani Assoluti, dal 14 al 19 agosto disputerà gli Europei under 23 a Bratislava, quindi volerà a La Seu d’Urgell (Spagna) per la Coppa del Mondo Senior del 9 settembre. Quello stesso giorno Davide compirà diciannove anni, la maggior parte dei quali trascorsi all’Ivrea Canoa Club sulle correnti della Dora Baltea. Era un bambino quando salì per la prima volta su un kayak accompagnato da amici dei genitori e quell’esperienza rimase un “chiodo fisso” per tanto tempo, finché non raggiunse l’età giusta per intraprendere davvero questa disciplina sportiva. Cominciò con un corso base, si appassionò e continuò ad allenarsi, sempre cercando di migliorare.
Nel 2016 si è piazzato terzo ai Campionati Italiani junior, nel 2017 li ha vinti e in questo 2018 ha confermato il titolo tricolore al primo anno di categoria under 23. Nella passata stagione ha inoltre esordito in nazionale giovanile, partecipando ai Mondiali e agli Europei junior e conquistando la medaglia d’argento nel K1 a squadre. La stessa medaglia che si è aggiudicato la scorsa settimana a Ivrea in occasione dei Mondiali under 23, salendo per la prima volta in carriera su un podio iridato insieme ai compagni di nazionale Jakob Weger e Marcello Beda. “Non abbiamo avuto molto tempo per preparare questa gara ma siamo riusciti ugualmente a ottenere un bel risultato” commenta Davide a proposito della prova a squadre, “siamo tre atleti di buon livello e l’abbiamo dimostrato anche nell’individuale”.
Qui si è imposto l’altoatesino Jakob Weger e il giovane atleta di Pavone Canavese ha raggiunto la finale, nella quale ha pagato un salto di porta. “Per chiudere con un gran tempo e lottare per una medaglia ero obbligato a ‘forzare'” spiega, “ho commesso un errore e questo ha compromesso il risultato, ma sono ugualmente soddisfatto per come ho affrontato il resto della discesa e per l’accesso in finale (aperta ai primi dieci della semifinale di categoria ndr)”. “È stato un Mondiale speciale” aggiunge Davide, “con grande partecipazione e con l’emozione di gareggiare ‘in casa’. C’è stato un tifo particolare per la squadra azzurra e per me che da sempre vivo e mi alleno qui. Sono contento anche per come ho gestito la tensione”.

La finale di Davide è stata persino “argomento di discussione” in alcuni bar di Ivrea, al pari di una partita di calcio vista in televisione; la canoa è ormai entrata nel vivere quotidiano della città e l’organizzazione di eventi internazionali sta accrescendo la popolarità di questo sport sul territorio. I Mondiali appena conclusi sono stati un successo di partecipazione e non solo, con 450 atleti provenienti da oltre 50 paesi – compresi Australia e Nuova Zelanda, Argentina e Stati Uniti – e ricadute positive a livello economico e di visibilità. Per questo, alla luce della rinuncia di Rio De Janeiro per l’organizzazione dei Mondiali Junior e under 23 del prossimo anno, l’Ivrea Canoa Club potrebbe avanzare la propria candidatura.
Davide Ghisetti intanto continua ad allenarsi, consapevole di poter migliorare a livello tecnico, fisico e mentale; sotto tutti i punti di vista, insomma, com’è naturale per un ragazzo di quasi 19 anni. Il 2018 agonistico è ben lontano dalla sua conclusione ma è stato ugualmente già molto impegnativo e importante. Davide ha esordito in nazionale assoluta, partecipando alla Coppa del Mondo e agli Europei dopo aver superato brillantemente le selezioni; e ha dovuto conciliare tutto questo con la preparazione alla maturità, superata con ottimi voti.
Nel suo futuro vede ovviamente la canoa ma anche l’università, per la quale sta pensando di iscriversi a ingegneria civile per specializzarsi poi nel settore idraulico, in modo da occuparsi anche dal punto di vista teorico e progettuale – oltre che sportivo – di fiumi e canali. A Ivrea ce n’è uno davvero speciale. “Molto tecnico e difficile, specialmente se non lo si conosce” conclude, “ma una volta che si impara a capire questa corrente unica al mondo non può non piacere. Ho sempre amato questo ambiente, la sua natura e il contatto con l’acqua”. Qui Davide si sente a casa e da qui ripartirà con determinazione verso nuovi traguardi.
Luca Bianco