Equitazione: Natale Chiaudani, campione senza età

Equitazione News

Pubblicato il: 20/06/2018



Nessuno sa come Natale Chiaudani si sia appassionato ai cavalli. Tortonese, classe 1960, nato da genitori grossisti di frutta e verdura e cresciuto in una famiglia dove lo sport più seguito era il calcio. «Già a tre anni disegnavo cavalli – ricorda – ma montai per la prima volta molto più tardi, all’inizio delle superiori, quando scoprii che il mio professore di educazione fisica aveva aperto una scuola di equitazione». Si sentì subito a proprio agio, tanto che alla prima lezione sperimentò trotto e galoppo e dopo una settimana già i primi salti e il primo percorso. C’era la stoffa del campione in quell’adolescente, che circa vent’anni dopo – nel 1996 – vestì la maglia azzurra alle Olimpiadi di Atlanta, momento culminante di una carriera costellata di successi, tra cui una partecipazione ai Mondiali e una finale di Coppa del Mondo. In una delle sue quattro esperienze agli Europei, nel 2009 nella tenuta dei Reali d’Inghilterra a Windsor, Chiaudani conquistò l’argento a squadre a decenni di distanza dall’ultimo podio azzurro internazionale nel salto ostacoli e completò l’unico doppio percorso netto di tutta la manifestazione. Nella sua bacheca brillano i titoli in Coppa delle Nazioni e ai Giochi del Mediterraneo, oltre agli innumerevoli che continua a raccogliere nei concorsi internazionali.

L’istintiva passione che lo condusse al campo per la prima volta lo portò a Torino per lavorare in un centro di allevamento, subito dopo aver conseguito il diploma in agraria. «Avevo scelto quell’indirizzo perché mi erano sempre piaciuti gli animali e il mestiere del veterinario – spiega – ma presto compresi che il mio sogno era diventare un cavaliere professionista». Così si trasferì a Roma per la scuola da allievo ufficiale, allenandosi con il plurimedagliato olimpico Piero D’Inzeo, e una volta abbandonata la carriera militare iniziò a girare l’Italia. Da qualche tempo si è stabilito nella tenuta Borgo La Caccia di Bedizzole (Brescia), nota per la produzione di vini oltre che per la scuderia. «Una struttura perfetta – assicura – qui monto circa dieci ore al giorno, lavoro con 16 cavalli complessivamente e con una decina di questi partecipo alle competizioni». Sono circa cinquanta ogni anno, anche se in questo 2018 ha in agenda ben 55 concorsi.

Nello scorso fine settimana è stato una delle stelle di Sanremo Jumping, concorso internazionale di salto ostacoli organizzato dalla Società Ippica Sanremo. Circa 250 cavalli e 200 atleti provenienti da 21 nazioni di tutto il mondo hanno preso parte alla tre giorni di gare, culminata con il Gran Premio da 25mila euro di montepremi andato in scena domenica pomeriggio e vinto da Giulia Levi (foto a sinistra) su Van Dutch davanti all’argentino José Maria Larocca – tre volte alle Olimpiadi – e Aurora Bortolazzi. Nel corso del week end Chiaudani ha preso parte a varie competizioni ed è sceso in campo con quattro cavalli diversi, in preparazione all’importante concorso internazionale di luglio a Samorin (Slovacchia).

«Sarà una gara molto impegnativa e su erba – sottolinea – la stessa superficie del campo di Sanremo, una rarità in Italia. Qui ho partecipato e vinto tante volte; mi sento a casa»«Ho montato due cavalli con poca esperienza in gare internazionali che porterò in Slovacchia – prosegue – Dundee mostra sempre grande impegno e credo parecchio in lui. Queensland è giovane e possiede ottime qualità; è un po’ ‘ribelle’, ma in fondo è una prerogativa dei grandi talenti». Proprio con Queensland, Chiaudani ha ottenuto un primo e un secondo posto, lasciando anche quest’anno il segno al Sanremo Jumping.

«La tecnica equestre è la componente fondamentale della nostra disciplina, il suo studio e il suo miglioramento durano tutta la vita – aggiunge – conoscere a fondo i difetti e le abilità del cavallo permette di sapere fino a che punto ‘spingerlo’ in gara, per completare il percorso senza errori e nel minor tempo possibile». Pur dedicando la sua vita all’equitazione, Natale Chiaudani è uno sportivo a 360 gradi; ha giocato a calcio – sempre in porta – a tennis e a pallavolo, ha provato gli ostacoli anche sulla pista di atletica e il ciclismo. E trova sempre qualche ritaglio di tempo per il suo hobby preferito: la pesca con la mosca.

«Questa sì che è una passione di famiglia – racconta – da bambino andavo spesso in barca con mio nonno e mio zio e negli ultimi vent’anni ho girato il mondo per pescare, tra Patagonia, Caraibi, Nuova Zelanda e paesi europei. Durante i miei viaggi per gare porto sempre con me l’attrezzatura completa, nel caso ci sia qualche intervallo libero». Natale Chiaudani è anche istruttore e segue periodicamente alcuni cavalieri di buon livello; è stato mossiere al Palio di Siena e ha trasmesso l’arte alla figlia, appassionata di dressage e di insegnamento. Ha ormai superato i quarant’anni di carriera, ma non ha nessuna intenzione di scendere di sella.

Luca Bianco

Foto di Belen Sivori

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