Un nuovo sipario olimpico si è aperto ieri sera al Maracanã di Rio de Janeiro, teatro della cerimonia di apertura della 15esima edizione delle Paralimpiadi. La prima si tenne a Roma nel 1960, anche se già da qualche anno veniva organizzato un raduno annuale con gare dedicate a persone con disabilità fisiche. Per 24 anni l’evento si è disputato alternativamente nella stessa città delle Olimpiadi o meno, circostanza diventata una costante dal 1988, anche per i Giochi Invernali. Sarà quindi Rio a ospitare le Paralimpiadi 2016, con il suo carico di significato e di storie, di emozioni e di spettacolo. Non mancheranno prestazioni di altissimo livello – anche se probabilmente passeranno in secondo piano rispetto a tutti il resto – perché saranno all’opera atleti veri; magari con una protesi al posto di una gamba, seduti su una carrozzina o ciechi, ma in ogni caso atleti.
In Brasile saranno 4.000 provenienti da più di 160 paesi. 56 anni fa a Roma furono 400 in rappresentanza di 23 nazioni. Come per le Olimpiadi del mese scorso si è registrato un aumento di partecipanti donne. Sono invece 22 le discipline del programma, con l’esordio di canoa e triathlon; questo sport multidisciplinare ha distanze dimezzate rispetto al corrispondente per normodotati (750 metri di nuoto, 20 di bicicletta e 5 di corsa). La Russia è stata esclusa dalla manifestazione in seguito alle vicende del doping di stato.
Sono volati a Rio 101 atleti italiani e ieri sera molti di loro hanno sfilato alla serata di apertura seguendo Martina Caironi, portabandiera azzurra. Martina è campionessa paralimpica, mondiale ed europea nei 100 metri tra gli atleti con amputazioni a un singolo arto sopra il ginocchio. Nell’atletica leggera l’Italia ripone speranze di medaglia anche in Assunta Legnante, oro ai Giochi di Londra nel getto del peso; prima di perdere la vista, Assunta ha stabilito il record italiano della sua disciplina per normodotati e ha partecipato ai Mondiali di Osaka del 2007.
Attesa per Alex Zanardi, campione di handbike in seguito all’incidente automobilistico nel quale ha perso le gambe e già vincitore di due titoli e di un argento nell’ultima edizione dei Giochi. È reduce da tre bronzi, invece, il nuotatore Federico Morlacchi, intenzionato a incrementare il suo bottino di podi a cinque cerchi. Così come indiziate per conquistare una medaglia sono Sara Morganti, nell’equitazione, Eleonora Sarti, nel tiro con l’arco compound, e Beatrice Vio, nel fioretto. (Clicca qui per conoscere gli atleti piemontesi impegnati a Rio).
Le Paralimpiadi, le cui gare avranno inizio oggi, avranno il loro “Michael Phelps”, il 28enne brasiliano Daniel Dias, che a Pechino vinse nove medaglie e che a Londra 2012 raccolse sei ori stabilendo quattro record del mondo. E anche il loro “Usain Bolt”, l’irlandese Jason Smyth, capace di correre i 100 metri in 10”46 e di firmare la doppietta 100-200 nelle ultime due edizioni dei Giochi. Gli Stati Uniti manterranno il primo posto nel medagliere complessivo dell’evento e con ogni probabilità anche Regno Unito e Germania si manterranno sul secondo e terzo gradino di questo particolare podio.
Qualche sorpasso potrà verificarsi nelle posizioni successive, che attualmente vede, in ordine, Canada, Australia, Cina, Francia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna. Al 12esimo posto, dietro la Svezia, c’è l’Italia, che dopo le prime quattro Paralimpiadi da top 10 non è mai più riuscita a entrare nelle prime dieci. Forse ci riuscirà al termine dei prossimi dieci giorni, ripetendo il buon risultato degli azzurri alle Olimpiadi.
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