È un risultato storico quello ottenuto dalla nazionale under 20 di hockey inline, salita per la prima volta su un podio mondiale con il bronzo conquistato a Rosario la settimana scorsa. Anche tre ragazzi del Real Torino hanno scritto il loro nome accanto a questa fantastica impresa; stiamo parlando di Riccardo Codebò, difensore, Gianluca Meirone e Alessio Piroso, attaccanti. Riccardo, classe 1997, vive a Como e gioca a hockey su ghiaccio nell’under 20 di Milano. Gianluca, suo coetaneo, milita in serie C nel Real Torino. Alessio, quasi 19enne, addirittura in Elite A, a Egna, formazione nella quale ha giocato nelle ultime tre stagioni. Tutti e tre fanno parte dell’under 20 del Real Torino di inline, ma Gianluca e Alessio hanno anche disputato il massimo campionato, rispettivamente a Monleale e Padova.
“Per noi e per la maggior parte dei nostri compagni si trattava dell’esordio in un Mondiale” raccontano, “l’avventura è cominciata in realtà a gennaio con il primo raduno ad Asiago. Poi abbiamo giocato un paio di tornei in Slovenia e in Svizzera e ci siamo ritrovati altre due volte in collegiale. I coach (Cristiano Sartori e Luca Rigoni) hanno fatto un grande lavoro e in poco tempo hanno costruito una squadra amalgamata e competitiva”.
Roana, paese in provincia di Vicenza, ha ospitato l’ultimo ritiro azzurro. “Eravamo tutti molto tesi e concentrati, un po’ intimoriti per il girone di ferro in cui ci avevano sorteggiato. Due settimane prima della partenza avevamo incontrato la Francia campione del mondo in carica in amichevole; avevamo giocato al meglio ma perso e questo aveva un po’ frenato il nostro entusiasmo”.
Una volta in Argentina, però, gli azzurri hanno messo da parte ogni paura, trovando grande carica agonistica. Il loro cammino ai Mondiali è cominciato con un ottimo pareggio contro la Repubblica Ceca, poi vincitrice della manifestazione, ed è proseguito con i larghi successi contro Stati Uniti (il primo nella storia degli scontri diretti tra Italia e USA) e Svizzera. Secondi nel girone, hanno sconfitto la Colombia ai quarti di finale, arrendendosi solo alla Francia in semifinale. Nella finale per il terzo posto hanno nuovamente superato gli Stati Uniti, con un’altra prestazione da incorniciare.
“La prima partita ci ha dato una fiducia incredibile” spiegano Riccardo, Gianluca e Alessio, “gli allenatori sono stati bravi a tenerci calmi e concentrati, ma contemporaneamente ci hanno fatto capire che potevamo arrivare in alto. Siamo sempre scesi in campo per vincere e soprattutto per divertirci, la chiave per riuscire a giocare bene e con tranquillità”.
Due settimane indimenticabili per questi ragazzi, che al di là delle sfide più importanti della loro carriera hanno vissuto una trasferta lunga e ricca di esperienze. Dal viaggio, passando per Milano, Amsterdam e Buenos Aires, alla scoperta di una città dall’altra parte del mondo, attraversata da un fiume immenso – il Paranà – e che ha visto nascere personaggi come Leo Messi e Che Guevara.
“Abbiamo conosciuto atleti di altre nazioni e siamo stati accolti in maniera fantastica” concludono, “i ragazzi del posto ci hanno chiesto foto e autografi; ogni tanto ci capita anche in Italia durante i campionati, ma con la maglia azzurra sulle spalle ha tutto un altro sapore”.