Sci Alpino: l’11° posto della rinascita di Giovanni Borsotti

News Sci

Pubblicato il: 16/12/2013



Giovanni Borsotti - Foto di Massimo Pinca Giovanni Borsotti, slalomista azzurro dal talento cristallino, ha vissuto sabato scorso sulle nevi di Val d’Isere, la giornata della rinascita: “Un 11° posto che proprio ci voleva – commenta il torinese – dopo il brutto infortunio dello scorso anno e la lunga fase di ripresa. Parto con numeri altissimi ed in questo devo dire che non sono stato per nulla tutelato. Prima della rottura del 2013, in allenamento a Sestriere, ero numero 24 della lista. Oggi parto con pettorali oltre il 50. Non è facile ed occorre, come è successo in Francia, che le piste siano ben preparate per riuscire a fare il risultato. La prova di Val d’Isere mi permette di guardare al futuro con fiducia. Una vera e propria iniezione di motivazione. Quando i risultati non arrivano, come mi è successo ad inizio stagione, tutto diventa buio ed ostico. Mille dubbi ti assalgono e anche la tensione al cancelletto di partenza, aspetto che in carriera ero sempre riuscito a gestire, diventa quasi insostenibile. Nell’ultimo gigante quando sono arrivato al traguardo della prima manche ed ho visto il tempo, ho provato un’autentica liberazione. Nella seconda non sono sceso con il freno a mano tirato, ma ho controllato per ottenere un buon piazzamento. Ho chiuso nel complesso 11° e 10° nella manche numero 2. Lo ripeto, ne avevo così tanto bisogno da definirlo oggi il miglior piazzamento di carriera”.

E ora quali obiettivi e scenari ti si aprono?: “La squadra azzurra ha dimostrato di esserci, nei suoi uomini esperti, come Moellg, Simoncelli che era sesto dopo la prima manche, Blardone che prima dell’uscita stava andando bene, e nei suoi giovani, vedi De Aliprandini, Nani ed il sottoscritto. Ora penso solo a far bene ed esprimere il massimo delle mie potenzialità. Così facendo i risultati dovrebbero continuare ad arrivare. In sintesi cercherò sempre la qualificazione al termine delle prime discese per poi sparare tutto nelle seconde. Lo sguardo va verso il classico gigante dell’Alta Badia, storicamente ben preparato ed in grado di consentire buone prove anche a chi parte nelle retrovie”.

Un pensierino a Sochi?: “Ad inizio stagione il pensiero e la speranza erano rivolti a tornare a tutti gli effetti uno sciatore competitivo. Ho dimostrato di essere riuscito nell’intento  ed ambire a qualcosa di più grande non è vietato. La concorrenza interna, come detto, è molto alta. Dovrò far registrare un risultatone per essere della grande gara…vedremo!”. Ringraziamenti per questa ripresa?: “A tutto il mio staff ed in particolare – prosegue Giovanni – a Luca Caselli, grazie al quale sono rientrato in pista, dopo un duro lavoro svolto a Parma. Si era anche pensato ad uno stop più lungo, anche nel corso della corrente stagione, ma ora sono entusiasta di come siamo riusciti a ridurre i tempi di rientro”.

Nel complesso il ginocchio infortunato come ha risposto?: “Bene dal punto di vista sciistico. Non mi fa male. Meno nella fase di preparazione, nel corso della quale ho avuto parecchi problemi, soprattutto durante la corsa. Non si può arrivare alle gare con una gamba non a posto. Paradossalmente però – chiude scherzando Giovanni – meglio vai in gara e meno fa male il ginocchio”. L’augurio è che di qui ai prossimi impegni il torinese si possa totalmente scordare dell’infortunio e far sognare l’Italia dello sci alpino. Ed il fine settimana delle nevi in chiave piemontese ha portato anche un brillante nono posto nel gigante femminile a Francesca Marsaglia, sorella del più famoso Matteo. Per lei il miglior risultato di carriera in Coppa del Mondo.

Roberto Bertellino

Questo sito prevede l'utilizzo dei cookie. Continuando a navigare si accetta il loro utilizzo. OK Maggiori Informazioni