Ginnastica artistica: Ginnastica Victoria, la parola ai tecnici

Ginnastica Artistica News

Pubblicato il: 19/10/2013



ginnastica victoriaOttobre si sta rivelando un mese intenso per la Ginnastica Victoria, che nella sua palestra all’avanguardia, in via Pacchiotti, organizza una o più gare ogni week end. Oggi alle 15 scenderà in pedana la prima prova regionale allievi. Sabato scorso è andata invece in archivio la prima prova regionale dei Campionati di Categoria e Specialità; tra gli otto ginnasti di casa, Cristiano Raffa ha conquistato l’oro negli allievi di prima fascia, Marco Santise e Lorenzo Monti l’argento nella gara di seconda e terza fascia. Nella prova di specialità, Lorenzo Pisano (junior) ha vinto al corpo libero e al volteggio, arrivando secondo alle parallele. Ottimi risultati, che abbiamo analizzato con l’allenatore Mauro Palascino.

Qual è il bilancio dell’ultima gara?

Sicuramente positivo; per molti nostri atleti si trattava della prima esperienza di gara nei sei diversi esercizi (corpo libero, volteggio, sbarra, cavallo, anelli, parallele), una prova lunga e impegnativa. Siamo soddisfatti per i podi conquistati, il giusto premio per il duro allenamento svolto dai ragazzi negli ultimi mesi. Ci siamo fermati solo ad agosto; questa deve essere la mentalità, continuare a lavorare senza accontentarsi.

La ginnastica impone una pratica costante fin da piccoli; quando si inizia e quanto ci si allena?

I più giovani hanno 5 anni e sono seguiti da Matteo Porrovecchio; è importante invogliarli e appassionarli a questo sport, che richiede grande impegno. I più grandi vengono in palestra tutti i giorni per tre ore e la domenica si riposano o gareggiano. I ragazzini del pre agonismo invece, di età inferiore a otto anni, si allenano quattro volte a settimana per due ore.

E quando si comincia a vederli all’opera con gli attrezzi?

Il percorso di crescita individuale varia da un atleta a un altro; ci sono ragazzi che manifestano subito attitudine o un fisico più adatto e che possono quindi cominciare prima, altri invece necessitano di più tempo e ritardano anche l’esordio in gara. In ogni caso è importante avvicinarli il prima possibile agli esercizi che dovranno svolgere “da grandi”.

Avere un allenatore ex ginnasta aiuta l’apprendimento?

Per certi aspetti sì, anche se non è fondamentale. Io per esempio sono un ex nuotatore e ho conosciuto la ginnastica artistica durante gli anni del SUISM. Daniele Cassano invece, tecnico federale che segue i ragazzi con me, Armando Barchi e Ferruccio Berti, è un ex ginnasta della nazionale. Aver praticato questa disciplina aiuta a capire i meccanismi di apprendimento; chi non l’ha mai provata ha meno esperienza ma non avendo gli schemi mentali propri della ginnastica cerca nuove strade per insegnare le diverse tecniche.

 

Domenica scorsa si è svolta la prima prova regionale del campionato di serie C femminile. Addirittura 29 le squadre impegnate al Palaginnastica, provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta. Bella prestazione per le tutte la ginnaste della Victoria Torino, la cui squadra A, composta da Maria Letizia Nuvoli, Sara Ortuso, Alice Sereno, Silvia Barchi e Nicole Guarino, è giunta al settimo posto nonostante la giovanissima età delle componenti e un paio di infortuni. Monica Robucci, allenatrice delle allieve insieme a Elisa Pagliano, ci ha parlato dell’ultima gara e della sua esperienza di insegnamento.

Ti aspettavi un piazzamento così buono?

Sinceramente no, vista la concorrenza e le assenze. Abbiamo inserito in formazione due giovanissime di 8 anni, che hanno dimostrato subito molta maturità. Nell’ultimo week end di ottobre ci sarà la seconda prova di serie C; per queste atlete, che hanno iniziato già qualche anno fa ma che sono solo al secondo anno di gare, sarà un’altra bella occasione per fare esperienza nelle competizioni.

Tu hai cominciato a gareggiare più o meno alla stessa età delle tue allieve…

Qui alla Victoria sono entrata da bambina e qui sono cresciuta come ginnasta. Per tre anni sono stata nel giro della nazionale, fino all’infortunio che a 15 anni mi ha convinta a smettere. A 18 ho intrapreso la carriera di allenatrice, prima sulla base della mia esperienza di atleta, poi integrandola con i miei studi. È il mio lavoro ma soprattutto la mia grande passione.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Il rapporto istruttrice-allievo è speciale; per le più piccole sei un punto di riferimento, per le più grandi un’amica. In questo lavoro si ha sempre qualcosa da imparare e qualcosa da insegnare. È una grande soddisfazione vedere le ragazzine che si impegnano al massimo e si divertono; trasmettere loro la passione per questo sport è una sfida quotidiana, ma anche la soddisfazione più grande.

Luca Bianco

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