Un maestro argentino al Robilant Paddle Torino

News Padel

Pubblicato il: 18/10/2017



padel - Baez“Portare sempre più persone al paddle perchè è uno sport bellissimo e facile, ideale anche per far gruppo e creare nuove amicizie”. Questo l’obiettivo principale di Adrian Matias Baez Clemente, maestro argentino che è arrivato a Torino per dispensare i propri consigli presso il Robilant Paddle Torino, nuovo centro nato in un punto strategico della città, forte di quattro campi riscaldati, coperti e illuminati con grandi cubature aperte sopra le teste dei giocatori tali da consentire ogni tipo di evoluzione. Arrivato alla specialità giovanissimo (10 anni), Matias si è via via perfezionato fino a diventare giocatore professionista del World Padel Tour. In carriera ha vinto 10 tappe per la Federazione madrilena di Paddle nella 1.a categoria, è stato tra i 16 protagonisti del Master della stessa Federazione nel 2016 ed ha vinto tornei internazionali in Grecia, Belgio e Svezia. Da 13 anni è maestro, prima in Argentina e poi in Spagna, a Madrid. Ora questa nuova esperienza: “E’ motivante –  spiega – e cercherò di dare il massimo per trasferire a tutti le mie competenze e la mia passione”.

In Italia il movimento è in costante crescita ma il livello ancora distante da quello dei Paesi guida del movimento, tra cui proprio l’Argentina e la Spagna: “Ci sono buoni giocatori – prosegue – ma devono maturare esperienza e la base deve continuare a progredire ed infoltirsi nelle unità. Non potrebbe essere diversamente se si considerano i numeri, vedi quelli della Spagna dove il padel è il secondo sport dopo il calcio e sono in 5 – 6 milioni coloro che lo praticano. Il nuovo centro è in fase di lancio ma le prime risposte sono state positive. C’è entusiasmo in chi si avvicina alla disciplina per la prima volta e in quanti vogliono migliorare. Sta a me e a noi alimentarlo e portare sempre più gente sui campi. In stagione voglio giocare anche qualche tappa del circuito italiano e del World Padel Tour. Il lavoro da fare è molto ma sono e siamo pronti a metterci in gioco”.

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