Silvia Caraffa Braga, 200 km di corsa e un viaggio dentro sé stessi

News Podismo

Pubblicato il: 29/04/2017



podismo - Silvia Caraffa Braga (2)Quando inizi a percorrere distanze di 60-70 km senza mai fermarti ti accorgi di come la corsa possa diventare uno straordinario “mezzo di trasporto”. Non soltanto un modo per vivere in forma e per allenarsi, ma qualcosa in più; un modo per viaggiare, verso una meta e dentro sé stessi. Non è un’esperienza comune a molte persone; ma la si può immaginare, sognando di correre da soli su una strada in mezzo ai campi e di sentire soltanto il suono dei nostri passi e del nostro respiro, con la fatica delle decine di kilometri già percorse ridotta a una piacevole sensazione familiare. “Me ne rendo contro specialmente quando corro di notte” spiega Silvia Caraffa Braga, “seguendo la statale fino a Carmagnola oppure salendo la collina di Superga e riscendendo verso Chieri”. Poi Silvia torna a casa, sempre di corsa e senza mai fermarsi. È un’ultramaratoneta.

Da ragazza praticava atletica leggera in pista e si dedicava al mezzofondo veloce. L’università la costrinse a interrompere l’attività agonistica ma la sua passione rimase intatta, così circa 7-8 anni fa Silvia riprese ad allenarsi e concluse le sue prime maratone. “Mi accorsi subito di preferire le lunghe distanze” ricorda, “poi anche le maratone iniziarono a diventare ‘troppo corte’ e decisi di andare oltre”. Nel 2016 Silvia ha corso la sua prima 6 ore in preparazione alla 100 km del Passatore, tradizionale gara da Firenze a Faenza con “scollinamento” degli Appennini.

A ottobre ha vinto la 100 km delle Alpi e proprio sul traguardo di Saint Vincent ha accettato la sfida di Enzo Caporaso, “mentore” e presidente della società per cui è tesserata: Il Giro d’Italia Run. “Mi disse di provare la 24 ore e l’idea mi piacque subito”. Oggi Silvia ha quarant’anni, lavora come personal trainer e nello scorso fine settimana non ha solo esordito alla 24 ore di Torino, ma l’ha anche vinta con la quarta prestazione italiana stagionale e con il record della manifestazione: 195,519 km, più o meno la distanza che in linea d’aria separa Torino e La Spezia.

L’ha percorsa nel circuito disegnato all’interno del parco Ruffini, ma girare in continuazione sullo stesso tracciato le ha permesso di ricevere in tante occasioni l’incitamento di amici e parenti. “Ho corso ‘a sensazione’ e senza una tattica prestabilita” racconta, “non mi sono mai fermata tranne che per 4-5 km nei quali ho camminato, in prossimità dei ristori e per far passare il mal di stomaco – intorno a metà gara – e un’infiammazione al tibiale, verso la fine”.

Nelle prime 6 ore Silvia ha corso chiacchierando con un amico; poi ha continuato da sola, con il giorno che a poco a poco lasciava spazio alla notte. Ha messo nelle cuffie un po’ di musica, dai Nirvana alla techno per darsi un po’ di energia; poi è tornata ad ascoltare i suoi passi nel parco silenzioso, forse provando le stesse sensazioni degli allenamenti notturni, indispensabili per imparare a resistere al sonno. Sonno che non si è fatto sentire, scacciato dall’adrenalina e da un nuovo sorgere del sole.

“Passare dalla luce al buio e poi tornare alla luce dopo una lunga notte è un’esperienza sempre affascinante” prosegue, “in generale durante la gara non sono sempre stata lucida, non avevo idea di quanta strada stessi percorrendo né della posizione di classifica; alla fine sono stata molto contenta per la prestazione. Peccato per quei quattro kilometri e mezzo che mi hanno separata dai 200”.

Nell’ultima settimana Silvia ha già corso un paio di volte e a parte qualche vescica sotto i piedi ha già recuperato. Nel mirino c’è una nuova 100 km del Passatore, tappa di avvicinamento al prossimo vero obiettivo: la Spartathlon in calendario a fine settembre. Un’ultramaratona di 246 km e 3800 metri di dislivello; un viaggio tra storia e leggenda dell’Antica Grecia, da Atene a Sparta con arrivo di fronte alla statua del re Leonida. Un viaggio dentro di sé, per superare un’altra volta i propri limiti.

I risultati completi della 24 ore di Torino a questo link

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