Pentathlon Moderno: Caldas de Rainha e la medaglia europea di Giorgio Malan

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Pubblicato il: 28/07/2015


pentathlon moderno - Giorgio Malan

pentathlon moderno - Giorgio MalanMare, sabbia, sole e una leggera brezza per non sentire il caldo. È piena estate a Caldas de Rainha, cittadina del Portogallo centrale affacciata sulla costa occidentale. Un luogo perfetto per trascorrere le vacanze, al di là della corrente oceanica a tratti così forte da impedire una nuotata e persino un bagno. Caldas de Rainha rimarrà per sempre nel cuore e nella memoria di Giorgio Malan, pentathleta torinese classe 2000 tornato a casa con la prima medaglia internazionale della sua giovane carriera. Un argento luccicante, conquistato nella staffetta mista con la compagna di nazionale Elena Micheli nella giornata conclusiva dei Campionati Europei Youth B.

La spedizione italiana, composta da quattro ragazzi e altrettante ragazze, è giunta in Portogallo mercoledì. Giovedì gli otto atleti hanno affrontato la gara individuale e Giorgio ha concluso con un ottimo decimo posto, nonostante sia soltanto al primo anno di categoria. Il giorno successivo è arrivato sesto in staffetta con Stefano Frezza, non lontano dal podio. E dopo il sabato di riposo, passato in spiaggia a giocare a beach volley, ha chiuso la sua esperienza europea (non la prima, dal momento che a metà luglio era stato a Praga per gli Europei Youth A) con il punto esclamativo.

“In generale sono molto contento per il nuoto, perché sia sui 200 della gara individuale che sui 100 delle staffette ho abbassato i miei record personali” spiega, “anche corsa è andata bene e mi ha permesso di recuperare diverse posizioni. Nel tiro invece mi è mancata un po’ di continuità e ho alternato qualche serie buona ad altre in cui ho pagato la tensione”.

Come sempre la cronaca riesce a raccontare solo fino a un certo punto gli stati d’animo di una gara e di una lunga trasferta, per giunta internazionale. Molto più adatte sono le parole di chi ha avuto la fortuna di viverle; o meglio, di chi si è allenato una stagione intera per raggiungerle. Come Giorgio: “con i compagni si è creato subito un ottimo rapporto” racconta, “durante l’anno ci incontriamo in occasione delle gare e con alcuni avevo trascorso un collegiale l’estate scorsa. Tra il contesto e le emozioni dell’Europeo, a Caldas de Rainha l’atmosfera era fantastica; ci ha aiutato a conoscerci meglio e a diventare amici”.

Speciali anche le sensazioni della gara. “Ero più agitato per la prova individuale anche se mi piacciono di più le distanze, maggiori rispetto alla staffetta. In questa la tensione si sente ugualmente, perché un errore può danneggiare anche il compagno. Ma è più divertente e unisce parecchio”.

In squadra con la laziale Elena Micheli – campionessa europea – Giorgio è salito sul podio continentale. “Fa uno strano effetto sentire lo speaker che ti chiama in inglese e che dice ‘Italy’ dopo il tuo nome” conclude, “poi ti trovi a stringere la mano a ragazzi di altri paesi, che non hai mai visto prima ma che sono tra i più forti in Europa. Sai che si sono allenati per mesi come te per essere lì. Quindi si riceve la medaglia. Tutto questo, unito agli applausi dei tecnici e dei compagni di nazionale è un’emozione davvero speciale”.

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